ARTICOLI ed INTERVISTE


Intervista a Loredana, una doula

si Sara Faraoni di Latte, coccole & Risate


Ormai mi sono lanciata con le interviste, e chi mi ferma più? Eh, al mondo mancavano proprio le mie prove giornalistiche, vero?

Vabbè, prendetemi così, poi sono ancora un po' malata, mi fa male ogni singola articolazione, Alberto ha il classico umore splendido dei bambini con il raffreddore, mio marito si è trascinato al lavoro imbottito di aspirina. Insomma, scoppiamo di salute. Quindi devo fare qualcosa per risollevarmi.

L'idea di proporre un'intervista a una doula è nata dopo il post dedicato appunto a questa figura. Dopo averlo scritto, ho incontrato in Facebook Loredana Miola e poi lei stessa mi ha lasciato un commento. Povera, non sapeva a cosa stava andando incontro, perché mi sono subito precipitata a mandarle un'email: "Risponderesti a un'intervista?" Il tempo di dire sì, e già era sommersa dalle mie domande, tra l'altro con indicazioni ferree dei tempi da rispettare.
Lei è stata gentilissima e ha risposto a ogni mia domanda e curiosità. Sono proprio felice di averla incontrata e, tramite lei, aver conosciuto meglio questa figura professionale, che tanto può aiutare i neogenitori.
Lascio quindi la parola a Loredana.
Cara Loredana, innanzitutto grazie! Parto subito con la prima domanda: quando e perché hai scoperto la figura della doula?
Ho scoperto l’esistenza di questa figura nel 2008 quando durante una visita presso lo studio Doctors&Doulas  ho letto una locandina che annunciava l’inizio del primo corso per diventare doula in Lombardia. Non conoscevo il significato di questa parola né quali fossero le sue mansioni, ma dopo essermene informata, ho scoperto che era proprio quello in cui mi ritrovavo a fare spesso e con piacere, avendo sempre sentito la necessità e la predisposizione ad aiutare gli altri.
Quando hai deciso che volevi intraprendere la professione di doula?
Dopo essermi iscritta al corso, averlo frequentato e aver sostenuto il tirocinio ho capito che la mia ricerca a dare un nome a quello che avrei voluto fare era sempre più indirizzata al ruodo della doula. Fino ad allora, molte volte mi ero trovata a dare supporto fisico ed emotivo ad amiche e conoscenti e finalmente potevo dare un nome a questa mia “vocazione” nel voler aiutare quelle donne bisognose ed essere un punto di riferimento in un momento delicato com’è quello della maternità.
In Italia, come si diventa doula? Nel nostro paese, non mi pare una professione molto nota. E’ così anche all’estero?
In Italia esistono diversi corsi per diventare doula, ognuno con un proprio percorso formativo. Io personalmente ho frequentato quello di Piccoli Passi di Sesto San Giovanni, tenuto da specialisti della maternità quale: ginecologa, psicologa, pediatra, ostetrica, esperta di allattamento, psicomotricista ed esperta di massaggio bioenergetico. Nel nostro paese non è ancora tanto diffusa ne conosciuta questa figura poiché ha iniziato a formarsi da poco. All’estero invece (America e nord Europa…..Spagna, Portogallo, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria, Cipro….) questa figura è già riconosciuta professionalmente.
Il titolo che si acquisisce con le scuole che attualmente ci sono in Italia è legalmente riconosciuto?
Non ancora, ma stiamo lavorando molto anche su questo in modo da formare un’associazione nazionale di categoria, con il codice etico ed un regolamento interno, per poi accedere ai vari passaggi necessari per un riconoscimento di questa figura professionale ed essere quindi riconosciute.

Lavori spesso in ospedale? Com’è il rapporto con medici e ostetriche?
Purtroppo le donne che richiedono una doula oggi non sono moltissime, come dicevo prima non siamo molto conosciute….. Noi doulas, quando siamo presenti, entriamo “in punta di piedi” in sala travaglio e sosteniamo le partorienti con il nostro esserci, senza intralciare il lavoro di ostetriche e medici. Purtroppo però a volte non conoscono la nostra figura e quindi dobbiamo far capire ci occupiamo dell’accompagnamento emozionale continuo, dell’ascolto della donna. La doula non si sostituisce al personale sanitario, non esegue atti medici, non persuade la donna o i futuri genitori ad evitare consigli dati dagli specialisti, anzi la sua presenza può agevolare sia la partoriente che il lavoro degli altri operatori.
E quando la mamma torna a casa con il bambino, cosa fa concretamente la Doula?
La doula segue i neo-genitori anche a casa per rassicurare, attivare risorse interne, offrire un aiuto pratico, impegnarsi nella promozione e sostegno all’allattamento al seno, praticamente sostenere la nuova famiglia nella riassetto del quotidiano. In un periodo delicato e importante per lo sviluppo della relazione futura tra la mamma, il papà e il bambino, soprattutto la mamma può sentire il bisogno di parlare con un'altra donna delle sue paure, delle preoccupazioni riguardo al neonato e alla sua vita, delle sue reazioni emotive e anche dei problemi di ordine fisico. Il ruolo della doula diventa quello di fornire un solido appoggio fisico ed emotivo per ascoltare, accompagnare e al tempo stesso valorizzare le capacità naturali della donna, coinvolgere il padre nel suo nuovo ruolo, potenziare le abilità dei neogenitori.
Qual è l’aspetto di questa professione che ti piace di più? 
L’essere di aiuto per quelle donne che spesso sento impaurite, spaesate e sole in questa esperienza di vita che dovrebbe essere la più felice ma che invece a volte può trasformarsi in un esperienza negativa. E’ bello renderle fiduciose delle loro capacità di madri che a volte si nascondono dietro paure e false dicerie.
C’è un avvenimento legato alla tua professione di doula che ti è particolarmente rimasto impresso? Ogni nascita è un avvenimento meraviglioso in qualsiasi modo essa avvenga. Stare vicina alle donne in questo momento così intimo e delicato per me è un onore! Ricordo il giorno dopo il parto di una delle mamme che ho seguito, mi ha guardata e mi ha detto: “ma come farò a dimenticarti nella mia vita dopo tutto quello che hai fatto per me ieri?” è stato davvero emozionante.
Grazie, Loredana!
16/03/2011

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LA DOULA, UNA MAMMA CHE AIUTA UN’ALTRA MAMMA
 
Intervista a Loredana Miola, professione doula
 di Manuela Cervetti Mammeacrobate.com


Ci sono molte professioni che ruotano intorno alla donna e alla maternità, alcune sono molto conosciute e ritenute indispensabili (penso ad esempio al ginecologo, all'ostetrica, alla puericultrice), altre sono forse meno note ma altrettanto importanti. Una di queste è la Doula. Sapete tutte chi è e cosa fa una doula?  La Doula è una educatrice prenatale, una figura professionale che affianca la donna per farle vivere in modo più sereno e consapevole sia la gravidanza che i primi mesi di vita del bambino.
Una delle mamme della nostra community, Loredana - acrobata per eccellenza - è una doula e ha accettato di fare quattro chiacchiere con noi per spiegarci meglio il suo lavoro, fatto di motivazione, sostegno e amore.
Cos'è una doula? cosa fa? quali sono i suoi compiti?
Doula significa letteralmente "far da madre alla madre". La DOULA è una professionista che affianca la donna per farle vivere in modo sereno e consapevole la gravidanza, il parto e i primi mesi di vita del bambino/a. La doula si mette completamente a disposizione della gestante e si prende cura del suo benessere fisico e soprattutto emozionale. E' una professionista con mansioni assistenziali, non mediche, che conosce e comprende tutti gli aspetti intimi e profondi legati al prendersi cura degli altri.
In un periodo delicato la neo mamma può sentire il bisogno di parlare con un'altra donna delle sue paure, delle preoccupazioni riguardo al neonato e alla sua vita, delle sue reazioni emotive e anche dei problemi di ordine fisico. Il ruolo della doula è quello di fornire un solido appoggio fisico ed emotivo per ascoltare, accompagnare e al tempo stesso valorizzare le capacità naturali della donna, coinvolgere il padre nel suo nuovo ruolo, potenziare le abilità dei neogenitori.

La doula prima del parto fornisce consigli utili per la gestazione, suggerisce esercizi di respirazione e rilassamento validi poi al momento del parto, ascolta e rassicura, spiega gli esami medici e chiarisce le procedure mediche. Instaura una relazione di fiducia reciproca.
Durante il travaglio e all'interno della struttura ospedaliera, in accordo con i professionisti che vi operano, l'aiuto e la collaborazione della doula possono agevolare le fasi del travaglio e del parto ed assicurare così alla partoriente un sostegno veramente costante e personalizzato. La doula spiega le procedure mediche relative al parto (non è abilitata a svolgere compiti di tipo medico); offre un sostegno prevalentemente di tipo emotivo; pratica il massaggio e altre forme di sollievo non farmacologico dal dolore; suggerisce le posizioni più adatte; incoraggia e sostiene anche il partner, quando presente, in modo che possa a sua volta sostenere la partoriente; se richiesto, fa da tramite con il personale ospedaliero per richieste particolari o risoluzione di problemi; può annotare i momenti salienti del parto e aiuta ad attaccare immediatamente il bimbo al seno.

La doula nel rientro a casa col neonato sostiene i neogenitori quando, per la prima volta, si ritrovano a tu per tu con il loro bambino/a, aiutandoli ad intraprendere un percorso che li sostenga nella loro globalità e nell'instaurare da subito un profondo legame di attaccamento con il proprio figlio/a.
La doula esperta nella cura del neonato, accompagna la neo-mamma in questo delicato passaggio. Diventa un sostegno che può guidare e rassicurare i nuovi genitori sui tanti dubbi legati alle esigenze del lattante, per l'avvio dell'allattamento al seno, per imparare a conoscere e crescere il proprio bambino.

Perchè hai deciso di diventare una doula?
Dentro di me ho sempre sentito il bisogno di aiutare gli altri e, quando ho scoperto questa figura professionale, ho capito che questo ruolo riveste interamente la mia voglia di stare vicino ed aiutare gli altri. Ho vissuto la mia esperienza di maternità senza nessuno che mi potesse ascoltare, piena di paure e ho vissuto su di me questa necessità di avere un supporto o comunque un punto di riferimento che potesse rispondere a tutti i miei dubbi e preoccupazioni. Successivamente sono stata vicina a tutte quelle donne che mi circondavano e che si trovavano a fare i conti con le paure di neomamma e sono stata per loro di grande aiuto. La maternità è un meraviglioso momento per la donna e il suo partner ma purtroppo non sempre tutti la affrontano nei migliori dei modi. Purtroppo molto spesso la disinformazione, la paura e il senso di inadeguatezza fanno sì che quella che dovrebbe essere un'esperienza da ricordare si trasformi in una esperienza negativa da dimenticare e questo è un peccato poichè, affrontando questa trasformazione con tranquillità e supporto, tutti potrebbero essere in grado di offrire il massimo al proprio neonato e vivere serenamente questo momento unico.

Come si diventa una doula?
Prima di tutto per diventare doula bisogna sentire dentro di sé una forte predisposizione nel fare qualcosa per gli altri, penso che sia quasi una vocazione, come dovrebbe essere per tutte quelle figure che lavorano con la salute delle persone. Io personalmente ho frequentato il primo corso in Lombardia (sovvenzionato dalla Provincia di Milano) ideato dalla Dottoressa Nava dello studio Doctors & Doulas. Il corso era strutturato e tenuto da professionisti quali la ginecologa Dott.ssa Nava appunto, una pediatra, un'ostetrica, una specialista di allattamento, una psicologa, una specialista in massaggio bioenergetico e una specialista in psicomotricità. Il corso si è concluso con un tirocinio presso l'ospedale Maggiore Niguarda di Milano.


Il ricordo più bello legato al tuo essere una doula qual è?
Momenti belli quando si fanno questi lavori ce ne sono molti. Ho ricevuto molti bellissimi messaggi dalle mamme che grazie ai miei consigli avevano risolto problemi di allattamento, di nanna, problemi pratici di ogni genere, padri che mi hanno ringraziato di averli tranquillizzati durante il momento del parto perchè da soli non ce l'avrebbero mai fatta. Ma quello che ricodo di più, forse anche perchè è stata una delle prime puerpere che ho assistito, è stato un marito che mi ha ringraziato di cuore dicendomi addirittura che gli avevo salvato la vita, li avevo aiutati in un momento in cui si sentivano (ed lo erano realmente) davvero soli e la neo mamma era tanto tanto insicura ma aveva dentro di sé tante buone risorse che si è trasformata, grazie ai miei consigli e al mio starle vicino, in una madre sicura e tranquilla.
Un altro bellissimo ricordo è legato a un parto (ho assistito come volontaria). La donna era arrivata ormai da molte ore e, dal momento del suo arrivo in ospedale la dilatazione si era bloccata. L'ostetrica mi aveva comunicato che molto probabilmente si sarebbe concluso in cesareo per via delle troppe ore ormai trascorse. Entrai nella sala parto e cercai di stabilire con la gravida un contatto e un rapporto di fiducia ascoltando le sue sensazioni, paure e necessità. Le feci un massaggio con oli essenziali, il marito le stava vicino e l'ostetrica svolgeva le sue mansioni dolcemente e incoraggiandola. Come d'incanto, dopo sole 2 ore la donna mise al mondo il suo bambino accovacciata, tra le braccia del marito e senza quasi nemmeno soffrire. E' stato un parto molto emozionante. La donna ci guardò e ci ringraziò per come le avessimo fatto vivere così bene questo lieto evento. In quella sala parto si era creata una bolla di energia che abbracciava quella donna, suo marito, l'ostetrica ed io, che eravamo lì solo per lei, a sua disposizione. Chiunque entrava in quella stanza, richiudeva subito la porta per non disturbare quella sensazione ovattata che si percepiva. Nessuno si permetteva di entrare, chiedere, guardare o disturbare quello che stava succedendo. Penso che questo sarebbe il parto che tutte le donne si meriterebbero, con un'assistenza continua e costante, sempre la stessa persona che inizia il travaglio e vede il risultato senza considerare l'inizio e il fine turno. Una personalizzazione che fa la differenza.

Perchè consiglieresti una doula alle donne che stanno per mettere al mondo un bimbo?
Consiglierei una doula a tutte le donne perchè penso che tutte abbiano bisogno di una donna vicino che possa capire le loro emozioni, paure e necessità senza avere timore di essere giudicate. La doula ascolta e cerca di risolvere al meglio la situazione a seconda della donna e del contesto che si trova davanti, personalizzando il proprio aiuto. La doula è un aiuto per tutte: le gravide sono sicure e si sentono molto forti ma purtroppo basta poco per trasforlarle in donne vulnerabili bisognose di un supporto valido. E purtroppo molte non sanno ancora dell'esistenza di questa figura così importante e talvolta indispensabile.

Un consiglio "materno" per tutte le pancine e per le neomamme.
Un consiglio materno che posso dare: vivete più serenamente possibile questo momento unico che noi donne abbiamo la fortuna di avere. Ascoltate il vostro istinto di mamma e soprattutto ascoltate il vostro bambino che è l'unico in grado di dirvi di cosa ha bisogno.
26 Aprile 2010