OSTETRICA, DOULA O GINECOLOGO???
di Rachele Sagramoso - Ostetrica
OSTETRICA
Le ostetriche credono nel fatto che ogni donna possa ricevere un'esperienza positiva dalla nascita del proprio bambino. Esse tentano di aiutare la donna sia facilitando un parto naturale, per quanto possibile, sia aiutando la donna (e il partner) a vivere anche una nascita medicalizzata -necessariamente se la gravidanza e il parto escono dalla definizione "a basso rischio"- in modo umanizzato (1). In Italia le ostetriche possono essere libere professioniste o dipendenti del S.S.N. Le libere professioniste effettuano la loro professione privatamente, le ostetriche del S.S.N. si occupano dei servizi ospedalieri e consultoriali. Le cure di unostetrica libera professionista si ricevono presso il proprio domicilio, in centri nascita privati (Case Maternità) o in ambulatori, quando si effettuano corsi di ginnastica nelle palestre e/o piscine durante la gravidanza e quando si desidera essere accompagnate in ospedale per il parto o per interventi ginecologici.Accompagnamento in ospedale: cosa significa?Essere accompagnate in ospedale quando, per esempio, si è in travaglio di parto, vuol dire che si ha accanto una presenza che conosce la donna e la sua famiglia dall'inizio della gravidanza e che può aiutare e sostenere sia la donna (che necessita di attenzione, ma anche di solitudine e di rispetto della propria individualità) sia il partner che spesso è deputato ad accompagnare la donna, ma che necessita anch'egli di poter vivere attivamente il cambiamento che sta coinvolgendo la compagna. La donna che sceglie di essere accompagnata nel suo percorso di nascita presso una clinica pubblica dallostetrica libera professionista, ha la facoltà di chiedere la presenza di questultima in sala parto. In alcune strutture la partoriente è obbligata a scegliere tra la presenza dellostetrica e quella del partner: per ovviare a tale problema è diritto della donna e della coppia, informarsi del protocollo che regolamenta laccompagnamento della donna presso la clinica designata per il parto. Il fatto che la coppia genitoriale sia costretta a scegliere tra due figure importanti come queste, non rispetta l'articolo 3.2 del Codice Deontologico della professione ostetrica che dice testualmente "Lostetrica/o promuove e si impegna a garantire la continuità assistenziale accompagnando e prendendosi cura della donna, della coppia, del nascituro durante la gravidanza, il travaglio, il parto ed il puerperio, al fine di garantire una salute globale degli assistiti". Infatti l'ostetrica libera professionista accompagna la COPPIA e non solo la donna. L'ostetrica che accompagna la coppia non è una figura paragonabile ad altre che potrebbero sostenere la donna (dal partner stesso alla madre, a un'amica).Quali sono i vantaggi nel rivolgersi a un'ostetrica?Nelle gravidanze a basso rischio, l'assistenza delle ostetriche o dei medici di famiglia, comparata con quella effettuata da specialisti ginecologi, è associata ad un miglior gradimento dell'assistenza da parte della donna.Nel gruppo di donne seguite dall'ostetrica o dal medico di famiglia si rileva: * una minore incidenza di mortalità perinatale * un minore numero di gravidanze complicate da ipertensione e preeclampsia * un aumento del mancato riconoscimento delle malpresentazioni fetaliNessuna variazione notevole negli esiti perinatali importanti quali: * incidenza del TC * anemia * infezioni urinarie * emorragie post-partumda http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9Quali sono le preoccupazioni legate al fatto di rivolgersi ad un'ostetrca?Da uno studio che ha coinvolto più di 800.000 donne (2), si evince che gravidanze a basso rischio sono dal 60% al 80% di tutte le gravidanze, il che significa che tra il 20% e il 40% di tutte le gravidanze, potrebbero sorgere potenziali complicazioni. Ci sono momenti in cui sia la madre o il bambino avranno bisogno di interventi medici che sono al di fuori della portata dei servizi offerti da un'ostetrica. Infatti le ostetriche si confrontano abbastanza spesso con ginecologi, neonatologi e altri professionisti e si riferiranno ai medici nel momento in cui sorgono complicazioni. In caso di complicanze previste, si raccomanda che le donne e le loro famiglie eleggano un ambiente ospedaliero dove è più facile l'accesso alle loro ostetriche e dove l'assistenza sia comunque rispettosa dell'evento nascita. Per fare questo è importante conoscere non solo l'ambiente ospedaliero, ma anche i protocolli usati e l'opinione che le donne hanno della clinica in oggetto.(1) Umanizzare significa letteralmente rendere qualcosa più confacente ai diritti della persona umana. Nel caso della nascita di un bambino, l'umanizzazione del parto avviene anche in caso di taglio cesareo. I "Diritti della Partoriente", se applicati, sono una base per aiutare la donna e il partner nel capire cosa possono ricevere da un'esperienza di nascita positiva.(2) http://vbfree.org/docs/schlenzka.htm
