18 novembre 2011

L'istinto materno: tutta un'altra musica

Una bella bimba, avrà tre anni, passeggia lungo il molo. Si avvicina al ciglio per ammirare le barche ormeggiate. A fine dicembre l'aria è tersa, la luce inonda di colori l'orizzonte: che meraviglia la bimba e il mare. Un minuto dopo, stessa luce. Identici colori. Un altro bimbo trotterellando si avvicina al ciglio: ha due anni e mezzo ed è mio figlio. In un lampo svanisce la poesia: “Oh mamma, mi cade giù il bambino!”.
Niente e nessuno è come tuo figlio. Lo ribadiscono le maestre di asilo; lo ammettono le più navigate puericultrici dei grandi reparti di maternità. Quando hai in braccio tuo figlio è tutta un'altra musica. L'istinto materno cambia registro e batte forte, a tratti si fa assordante. Basta ascoltarlo e lasciarsi guidare; può rivoluzionare la vita della neo mamma oppure semplicemente integrarla arricchendola. L'istinto materno è ancora in grado di insegnare, in modo piuttosto indolore e in tempi relativamente brevi, ad essere “madri sufficientemente buone”, parafrasando Winnicot, in barba ai cento metodi e ai mille manuali.
L'istinto materno ci sintonizza sull'ascolto reale dei reali bisogni del nostro bambino. In barba ai pregiudizi, ai cento conformismi, ai mille luoghi comuni.